6 Aprile 2023
La sera del 28 marzo, i monaci armeni del monastero mechitarista di Venezia, hanno tenuto una presentazione ai residenti di Sant’Anselmo. Kevork Sarkisyan, Hovhannes Manukyan e Mashdoz Ohanian, del monastero San Lazzaro degli Armeni, sono residenti nel nostro Collegio dallo scorso ottobre. Hanno spiegato la storia dell’Armenia, il Genocidio armeno e la fondazione del loro monastero da parte di Mechitar di Sebaste. Il loro racconto si è esteso alle attività e alla vita odierna dei monaci di San Lazzaro.
L’Armenia è una delle civiltà più antiche del mondo, con una ricca storia che risale ai tempi antichi. La regione dell’odierna Armenia è stata governata da diversi imperi e regni nel corso della sua storia, tra cui il Regno Urarteo, l’Impero Persiano e l’Impero Romano.
All’inizio del IV secolo d.C., l’Armenia divenne il primo Paese al mondo ad adottare ufficialmente il Cristianesimo come religione di Stato, sotto la guida del re Tiridate III. Si trattò di un evento significativo nella storia del Paese, che ha avuto un profondo impatto sulla cultura e sull’identità armena fino ai giorni nostri.
A partire dal VII secolo, l’Armenia subì le invasioni dei Paesi arabi confinanti. Nel 1700, Mechitar di Sebaste, un monaco preoccupato per la cultura e l’educazione degli Armeni, riunì un gruppo di giovani animati dal desiderio di far rivivere l’antica cultura e spiritualità del popolo armeno. Questo sarebbe stato il primo nucleo della futura Congregazione Mechitarista.
Costretto a fuggire da Costantinopoli nel 1701, Mechitar si stabilì a Metone, in Grecia. Dal 1715, a causa della conquista turca della Morea, visse a Venezia, dove gli fu concessa l’Isola di San Lazzaro, allora abbandonata. Qui progettò e costruì, nel corso di 23 anni, il monastero che sarebbe diventato il centro della rinascita culturale armena del XVIII e XIX secolo. Nel frattempo, convinto della necessità di essere in piena comunione con Roma, ottenne dal Papa l’approvazione della sua Congregazione, adottando la Regola benedettina.
All’inizio del XX secolo, l’Armenia fu coinvolta in un conflitto con l’Impero Ottomano, che culminò nel Genocidio armeno. Tra il 1915 e il 1923, il governo ottomano uccise sistematicamente circa 1,5 milioni di armeni, allontanandone molti altri dalle loro case e causando sofferenze e traumi.
Il monastero di San Lazzaro a Venezia divenne un importante centro di cultura ed erudizione armena, e svolse un ruolo significativo nel preservare la lingua, la letteratura e l’arte armene. I monaci fondarono anche una tipografia, stampando numerosi libri e altre pubblicazioni in armeno.
Questa presentazione fa parte di un ciclo di presentazioni organizzate dal Priore Mauritius Wilde per celebrare la ricchezza del nostro Collegio residenziale internazionale e promuovere la comprensione reciproca e la solidarietà all’interno della comunità cattolica universale.
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