29 Marzo 2023
Il 21 marzo, festa del nostro patrono San Benedetto, la comunità di Sant’Anselmo ha potuto gustare il limoncello, tradizionale “digestivo” italiano, preparato dal capo chef Antonio Giovinazzo e dal monaco-refettoriere Antoine Sossa, dell’Abbazia di Agbang in Togo.
Lo chef Antonio ha scherzato sul fatto che i cuochi hanno dato al limoncello due nomi: “Sapienza” per l’Ateneo e “Saggezza” per le comunità del Collegio. In realtà, non c’è alcuna differenza, i due gusti sono identici, in particolare meno dolce del limoncello tradizionale italiano, con una maggiore presenza di scorza di limone. Fratello Antoine ha fatto notare che i limoni provengono dai nostri alberi, coltivati e raccolti qui a Sant’Anselmo.
Lo chef Antonio ha anche detto che hanno in programma di realizzare altre due versioni del tradizionale “-cello” utilizzando lo stesso procedimento, ma con arance e melagrane invece che limoni.
Sant’Anselmo intende utilizzare questi liquori come regalo per ospiti illustri e per le nostre feste e occasioni speciali. È un tocco personale, di quelli che creano comunità tra colleghi, studenti, residenti e ospiti.
Com’è noto, il limoncello si ottiene mettendo a macerare la scorza di limone nell’alcol per diverse settimane per estrarre gli oli essenziali e il sapore. Dopo aver filtrato la scorza di limone, l’alcol viene mescolato con uno sciroppo semplice a base di acqua e zucchero. Il liquore che ne deriva è di colore giallo brillante e ha un sapore dolce e acidulo con un distinto aroma di limone.
La storia del limoncello in Italia può essere fatta risalire agli inizi del XX secolo, quando fu prodotto per la prima volta in Campania. Si dice che abbia avuto origine nella città di Sorrento, dove i limoni coltivati nella zona sono noti per il loro sapore e aroma unici.
Lo chef Antonio gestisce una cucina di prima classe per la comunità di Sant’Anselmo da 40 anni. Fratello Antoine è monaco-refettoriere da 11 anni. A loro va il nostro ringraziamento e la nostra gratitudine per l’amorevole impegno di tutta la “Squadra di Cucina”. Insieme, creano costantemente ottime pietanze e deliziosi dolci artigianali per la nostra comunità. È certamente una componente fondamentale della qualità della nostra vita qui, e apprezziamo moltissimo il loro lavoro.
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